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CORSIGNANO NEI DOCUMENTI CAMALDOLESI

Fabio Serafini

CORSIGNANO NEI DOCUMENTI CAMALDOLESI

(Canonica 10 – pag. 47)

A seguito dell’edificazione del monastero di Camaldoli da parte di San Romualdo, fra il 1025 ed il 1027, sorse la congregazione dei camaldolesi, pur non contemplata dal fondatore sebbene ne dettò la regola, permettendole di rimanere all’interno dell’ordine benedettino in virtù di quella indipendenza e di quella autosufficienza di ogni singolo cenobio volute da San Benedetto attraverso la propria regola.1 Fin dal primo momento la nuova congregazione crebbe sia nel numero di monaci che di monasteri, grazie a riforme e donazioni ottenute tanto da ecclesiastici che da imperatori ed i relativi documenti, almeno in parte giunti fino all’epoca contemporanea, forniscono le località in cui si insediò la congregazione e talvolta i nomi dei monaci camaldolesi.

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COME NASCE UN LABIRINTO

Roberto Formichi

COME NASCE UN LABIRINTO
(Canonica 10 – pag. 5)

Quando si parla di labirinto, il primo che viene in mente è, senza dubbio, quello mitologico di Minosse nell’isola di Creta. Quello a cui si riferisce la nostra storia è invece tanto reale che si può toccare,  vedere e visitare. A nessuno, forse, è mai venuto in mente di costruirne uno sotto ad una chiesa. Questa idea non passava per la testa neppure al suo costruttore, ma proprio un labirinto è nato sotto l’abside del Duomo di Pienza, per altro, in tempi piuttosto recenti.

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ANTEPRIMA CANONICA 10

E’ in corso di impaginazione il numero 10 della nostra rivista Canonica; dieci numeri e dieci anni di attività del Centro Studi Pientini che hanno visto tanti autori e collaboratori contribuire alla divulgazione di ricerche, articoli, studi e curiosità su Pio II, Pienza ed il suo territorio.

In questo numero quattro articoli e un supplemento. Nel primo contributo, Roberto Formichi ci racconta le vicende che precedettero l’inizio dei lavori di sottofondazione del Duomo di Pienza; gli studi, le proposte di “smontaggio”, i progetti di consolidamento ed il crescente interesse per Pienza e i suoi monumenti. Nel secondo articolo Fabio Serafini documenta la presenza di Corsignano nei registri camaldolesi mentre Matteo Parrini racconta le vicende di Onesta Piccolomini, nobildonna nipote di Pio II e “donna del Rinascimento” nel territorio delle Marche. Infine una testimonianza della prima ora sull’avvio degli scavi archeologici nell’area di “cava Barbieri”; Andrea Bruzzichelli partecipò ai sopralluoghi di Ferrante Rittatore Vonwiller e di Rezia Calvi agli albori degli scavi.

Il supplemento contiene una inedita iconografia di Pio II curata da Roggero Roggeri; quarantotto schede su altrettante opere di pittura, miniatura, scultura e medaglistica con il ritratto di Enea Silvio Piccolomini.

Non sappiamo ad oggi se riusciremo ad effettuare la presentazione “in presenza” del decimo numero: di sicuro sarà disponibile on line e gli amici del Centro potranno ritirare la copia cartacea presso il nostro recapito. Ma non disperiamo: ci auguriamo che le biblioteche e gli eventi culturali possano ripartire al più presto per “nutrire” quanti non possono fare a meno di arricchire le proprie conoscenze.

CORTILI APERTI

Abbiamo riunito in questa pagina tutto il materiale dell’iniziativa culturale CORTILI APERTI voluta ed organizzata dal 2004 al 2014 da Francesco Dondoli. Gli scritti, le riproduzioni delle pubblicazioni e le foto sono stati già pubblicati nei numeri di Canonica n. 1, 3 e 5 e sono stati qui riuniti per una migliore fruizione.

estratto dal n. 1 di Canonica, 2011 :

Portfolio_1

estratto dal n. 3 di Canonica, 2013:

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estratto dal n. 5 di Canonica, 2015:

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14 agosto 2014

IL SOGNO DEL CARDINALE AMMANNATI SULLA MORTE DI PIO II

 

 

ERBARIO DEI CAPPUCCINI – SABATO 15 FEBBRAIO 2020

Sarà presentato a San Quirico d’Orcia il volume sull’erbario del Convento dei Cappuccini, con la storia della grande raccolta di piante officinali e non officinali risalente al Settecento. Si rimanda agli articoli ed alle pagine presenti nel sito della Fondazione Tagliolini – Centro per lo Studio del Paesaggio e del Giardino.

PRESENTAZIONE DEL VOLUME “L’ERBARIO DEI CAPPUCCINI DI SAN QUIRICO D’ORCIA” 2020

ERBARIO DEI CAPPUCCINI

ENTI FONDATORI

LA ROCCACCIA. UNA ROCCA DI CONFINE

Umberto Bindi

LA ROCCACCIA. UNA ROCCA DI CONFINE. MILLE VOLTE PRESA, MILLE VOLTE PERSA

(Canonica 9 – pag. 17)

Percorrendo la Statale 146 che collega Pienza a Montepulciano l’antico rudere della Roccaccia si intravede appena ma, anche se coperta dall’edera fino alla sommità, la torre diruta ci racconta una storia millenaria.
Dell’antica rocca di confine oggi non restano che frammenti murari poco riconoscibili ma un tempo questo luogo costituiva, insieme agli insediamenti vicini, un sistema difensivo e rurale assai importante.

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LA PALA DI ALTARE DEL RUSTICHINO

Sara Mammana

INTORNO ALLA PALA DI ALTARE DELLA CHIESA DI SAN CARLO BORROMEO DI FRANCESCO RUSTICI, DETTO IL RUSTICHINO

(Canonica 9 – pag. 43)

La pala in esame, Madonna col Bambino e i Santi Carlo Borromeo, Francesco, Chiara, Caterina da Siena e Giovanni Battista (1620 circa), olio su tela, cm 296 x 207 assegnata a Francesco Rustici, detto il Rustichino (Siena, 1592-1626) insieme all’analogo disegno e al modelletto preparatorio che verrà descritto in seguito, ha recentemente ricoperto un importante ruolo nella sezione della mostra Il Buon Secolo della Pittura Senese.

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