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Gli eventi organizzati o pratecipati dal Centro Studi

GLI SCAVI ARCHEOLOGICI DI CAVA BARBIERI – PRESENTAZIONE DEL VOLUME

E’ stato presentato sabato 22 marzo 2025 il volume che raccoglie tutti gli studi delle campagne di scavo durati oltre 20 anni e curati dalla compianta Dott.ssa Calvi Rezia Gabriella. L’opera presenta al pubblico e al mondo archeologico la gran parte del lavoro scientifico raccolto durante gli scavi e durante gli studi sui reperti, inquadrandolo nel contesto del neolitico e dell’età del bronzo dell’Italia Centrale. Nell’introduzione troviamo descritto anche il rapporto che le attività di scavo ebbero con la cittadinanza pientina; le diffidenze e le “prese in giro” ma soprattutto il fatto che molti giovani si trovarono coinvolti in quell’eserienza e il rapporto nato tra loro e la Dottoressa Rezia andò ben oltre la semplice collaborazione. 

Una presentazione divulgativa in cui il volume è stato donato a tutti i presenti.

PIENZA CAVA BARBIERI (SCAVI 1968-1990): GLI INSEDIAMENTI DEL NEOLITICO E DELL’ETÀ DEL BRONZO di Gabriella Calvi Rezia, a cura di Lucia Sarti

 

 

Nicoletta Rezia figlia di Gabriella Calvi Rezia
Professoressa Lucia Sarti, curatrice dell’opera
Dott. Vincenzo Tinè – Sovrintendente e tra i massimi studiosi del Neolitico in Italia

Riportiamo il testo introduttivo sull’esperienza dei pientini che parteciparono agli scavi.

INTRODUZIONE
Gli scavi archeologici di Cava Barbieri a Pienza
I ricordi dei protagonisti pientini
di Rino Massai e Fabio Pellegrini

Nell’anno 1968, quando iniziò questa lunga esperienza culturale e scientifica, Pienza era una cittadina nota per la sua storia ed i suoi monumenti, ma frequentata prevalentemente da un turismo culturale assai limitato nel numero e da turisti che provenivano dalla vicina Chianciano, cittadina termale in auge. Pienza viveva di un’economia agricola e artigianale collegata all’industria dei laterizi. Tuttavia il ruolo svolto dalla Città di Pienza nel Novecento in campo educativo e formativo (presenza delle scuole dell’obbligo e Istituto Magistrale), in campo religioso (il Seminario Vescovile, il Capitolo dei Canonici della Cattedrale, la Sede Vescovile), aveva favorito la crescita di un’opinione pubblica istruita, appassionata di storia locale, sostenuta da insegnanti, professionisti e religiosi. La ‘scoperta’ del sito archeologico avvenne in questo contesto sociale. La maggior parte della popolazione assisteva invece solo con curiosità all’evento.

La cava Barbieri, prima dei saggi di scavo della Dott.ssa Calvi Rezia, era solo un luogo di lavoro, dove si estraeva materiale per costruire a Pienza case, muri di recinzione, garage ecc. Per i ragazzi era anche un’area di avventura, frequentata quando gli operai non c’erano, soprattutto di notte; le bozze di tufo talvolta venivano rubate per fare le basi dei rifugi segreti (le cosiddette tende), piccole casupole basse, poi coperte di rami, nascoste nel verde tra la pieve di Corsignano e il Romitorio, dove si giocava a carte, si fumava o ci si scontrava divisi in bande (tipo I Ragazzi della via Pal).

Sempre di notte si andava a rovistare nel capanno dove gli operai tenevano gli attrezzi, soprattutto dentro alcuni fusti di lamiera, in cui gettavano il materiale che ogni tanto usciva dal terreno di escavazione e dalle crepe presenti nella roccia, soprattutto pezzi di ceramica e ossa. Nessuno era cosciente del valore di quel materiale, ma per curiosità spesso veniva preso dai ragazzi e portato a casa, ma poi si disperdeva senza alcun tipo di utilizzo. Si parlava ogni tanto anche di pezzi interi di ceramica dei quali si erano appropriati in qualche modo i proprietari della cava o qualcuno di loro conoscenza.

Quando la Dott.ssa Rezia venne a Pienza e incominciò a portare avanti la ricerca sulla zona, la prima iniziativa presa fu quella di raccogliere in sacchettini di plastica tutto ciò che si trovava in superficie, proprio nell’area di taglio dei cavatori. Agli abitanti non acculturati di Pienza la cosa risultò subito strana, quasi una perdita di tempo e la signora Rezia fu considerata una strana ricercatrice che per passatempo amava cercare oggetti di nessun valore, i famosi “coccini”, così li chiamava la gente. Fu organizzato persino uno scherzo; alcune persone, tramite le Terrecotte Sbarluzzi, con l’argilla fecero dei pezzi di ceramica, li invecchiarono in qualche modo imitando gli originali e di notte li gettarono negli scavi per confondere le idee ai ricercatori; lo scherzo poi si palesò e finì in risate.

I primi scavi organizzati iniziarono nel 1968 e furono gestiti dalla ditta edile Marri di Bagni San Filippo; furono assunti alcuni studenti e alcuni operai, quest’ultimi con i compiti più pesanti, i primi per i lavori più specialistici e di catalogazione. La Dott.ssa Rezia doveva richiamare di continuo gli operai perché non agissero con irruenza e forza, poiché per loro un lavoro redditizio era quello che portava a produrre escavazioni e pietre, mentre al contrario nello specifico caso bisognava procedere lentamente con spatola e pennello. Di appoggio alla Dott.ssa Rezia erano presenti spesso il dott. Lucio Pellegrino, veterinario della zona e il maestro Alberto Dondoli, entrambi appassionati di archeologia; il maestro Dondoli e l’operaio-studente Massai Rino provvedevano anche alla documentazione fotografica. Ogni anno venivano fatte due campagne di scavi, una in giugno e una in settembre, talvolta finanziate dalla Sovrintendenza, talvolta dalla stessa dottoressa. I disegni e i rilievi li faceva il geometra Merlo, che era alle dipendenze del marito della signora Rezia; per quanto riguarda le prime analisi sulle ossa e in particolar modo dei due scheletri trovati intatti, uno di un adulto e uno di un bambino di circa sei anni, furono fatte dal dottor Bruno Stefanelli.

Alberto Dondoli, Gabriella Calvi Rezia e gli altri protagonisti degli scavi.

Risale ormai a qualche anno fa la scomparsa del Maestro elementare in pensione Alberto Dondoli[1]. Persona di grande passione e sensibilità culturale, grazie alla sua dedizione all’archeologia si guadagnò la nomina a Ispettore Onorario per la Soprintendenza Archeologica della Toscana[2]. Dette vita al Gruppo Archeologico Pientino, organizzò campagne di ricerca di superficie, fu il principale collaboratore della Dott.ssa Rezia negli scavi del sito archeologico di Cava Barbieri. Molto piacevoli le conferenze tenute da lui a Pienza e nel territorio; il suo apporto fu spesso fondamentale nell’organizzazione di mostre sul tema a Pienza. La sua competenza in materia era proverbiale e per decenni e decenni fu l’anima del Gruppo Archeologico e di ogni iniziativa didattica, divulgativa, ricreativa che aveva per tema i beni archeologici valdorciani, toscani e italiani in generale. La sua scomparsa è stata una grave perdita per il movimento pientino di appassionati che si era creato attorno alla sua figura ed alle sue attività.

Quanto alla dott.ssa Rezia ricordiamo che, oltre ad occuparsi direttamente e talvolta a proprie spese delle campagne di scavo, era molto partecipe alle iniziative culturali di Pienza e che, grazie alle amicizie intrecciate con i pientini ed alle frequentazioni cittadine, accettò di recitare nella commedia ‘Criside’ di Enea Silvio Piccolomini, rappresentata in Piazza Pio II dalla compagnia locale del ‘Confronto’ in quegli anni.

Ricordiamo infine le tante persone che hanno lavorato negli scavi o collaborato durante le varie campagne: 1. Massai Rino 2. Giovannoni Gilberto 3. Carratelli Massimo 4. Pierangioli Enzo 5. Armellini Ernello 6. Landi Mario 7. Farnetani Giovacchino 8. Marconi Guglielmo 9. Operai ditta Marri 10. Dondoli Alberto 11. Pellegrino Lucio 12. Battisti Geremia 13. Franco Caporali 14. Vallerani Mauro.

[1] Alberto Dondoli era nato a Colle di Val d’Elsa nel 1929 ed è deceduto a Pienza nel 2018.

[2] La figura di Ispettore Onorario fu istituita dalla Legge 27 luglio 1907 n. 386 (artt. 47-53). Il suo compito è coadiuvare a titolo gratuito le Soprintendenze nel campo della tutela e della conservazione dei beni culturali, con particolare riferimento all’attività di vigilanza e di informazione.

 

SECONDO CENTENARIO DALLA MORTE DI GIORGIO SANTI

Lo scorso 30 dicembre 2022 ricorrevano i duecento anni dalla morte dello scienziato naturalista pientino GIORGIO SANTI; il Comune di Pienza, il Centro Studi Pientini e la Fondazione Conservatorio San Carlo stanno organizzando un evento per ricordare la figura del nostro concittadino, le cui opere ed i cui studi sono ancora ben presenti nella storia delle scienze naturali italiane. Di seguito un testo biografico e alcuni link ad altri contenuti; a breve daremo notizia della giornata commemorativa.

Giorgio Santi – Scienziato Pientino del ‘700
di Umberto Bindi e Colombini Giampietro

Lo scienziato naturalista pientino Giorgio Santi nasce a Montieri (GR) nel 1746 in quanto il padre Rutilio, funzionario statale, risiedeva momentaneamente in quella cittadina. La famiglia Santi era annoverata “tra le più antiche di Pienza” e come tale lasciò il segno nella vita cittadina dell’epoca; il fratello di Giorgio fu Vescovo di Sovana e la sorella Angela fu priora del Conservatorio San Carlo. Giorgio, grazie alla borsa di studio senese “Alunnato Biringucci” studiò a Parigi per nove anni, tornando in Toscana nel 1782 per essere nominato da Pietro Leopoldo Professore di Scienze Naturali presso l’Università di Pisa, dove ricoprì anche la carica di Prefetto del Giardino Botanico fino al 1822, anno della sua morte. Mantenne proprietà ed interessi nella sua cittadina, lasciando agli eredi indiretti (non avendo avuto figli) il palazzo Simonelli-Santi, tutt’oggi di proprietà della famiglia.

Morì a Pienza nel 1822 e fu sepolto nel cimitero della Pieve di Corsignano, dopo aver ricoperto anche cariche pubbliche (fu Operaio – ossia amministratore – del Conservatorio San Carlo); la sua copiosa corrispondenza (oltre 600 lettere scambiate con i più importanti scienziati italiani ed europei dell’epoca) è conservata presso la Biblioteca degli Intronati di Siena e rappresenta una delle testimonianze più ricche dello scambio culturale e scientifico del suo tempo.

Raramente si incontra fra gli studiosi vissuti fra Sette e Ottocento un personaggio rilevante come Giorgio Santi dal punto di vista scientifico, politico e culturale ad un tempo. La sua figura giganteggia nella storia nazionale scientifica e dà lustro a questa nostra città, Pienza, sempre ricca di storia e di personaggi straordinari. Giorgio Santi ci appare soprattutto come un uomo legato fortemente alla sua terra, nonostante la sua vita di professore e di uomo politico avesse già esperito altrove grandi vicende e mostrato infinito ingegno, come narrato sapientemente in questo volume. A noi pientini preme soprattutto sottolineare l’impegno e il valore scientifico profuso nei suoi libri di viaggio, compiuto fra la Val d’Orcia e l’Amiata. Lo studio degli ambienti geografici era parte del suo lavoro e della sua formazione e in quanto uomo di scienza trova un posto di eccezione nella letteratura odeporica, ovvero nelle relazioni di viaggio che fiorirono nel tempo in tutta Europa e anche in Toscana dopo i primi esempi esaltanti di Antonio Vallisnieri e di Pier Antonio Micheli. Tuttavia l’esponente del Settecento di maggiore spicco che forse ispirò il Santi fu Giovanni Targioni Tozzetti con la sua grande attenzione dedicata al paesaggio agrario senese e in particolare alle ‘crete’. Il Santi, come molti altri suoi contemporanei letterati della scienza, non riduce mai la sua ricerca alla spiegazione delle vicende umane e sociali, basandosi sul determinismo scientifico. Al Santi sembra interessare anche la presenza umana nel paesaggio agrario e nella natura, il destino di coloro che sono parte del movimento fisico e chimico della vita, anche se inconsapevoli contadini o lavoratori alle prese con l’assedio quotidiano della natura, il suo naturale degrado fisico, le sue trasformazioni, le sue ricchezze nascoste. Talvolta, percorrendo il territorio della Val d’Orcia e dell’Amiata sembrano non sfuggire al Nostro anche implicazioni morali e politiche legate alla storia del paesaggio e dei luoghi, una fusione nella sua ricerca di motivi di ordine fisico-agronomico e storico-politico ad un tempo. La sua ricerca non è mai puramente descrittiva e limitata alle osservazioni sul campo, ma è intessuta di quell’amore per la sua terra che caratterizza sempre i grandi uomini non solo in Val d’Orcia. L’interesse per la natura e la campagna toscana era stata già anticipata dalla “Inchiesta agraria” napoleonica e questa passione scientifica si manifestò agli inizi del secolo successivo nel clima della Accademia dei Georgofili e del Giornale Agrario Toscano, coinvolgendo studiosi di botanica, chimica, mineralogia, inserendosi nella complessa vicenda della moderna indagine naturalistica. A noi Pientini non sfugge tuttavia la familiarità dei luoghi con cui il Santi si muove nella nostra terra, frugandola palmo a palmo, quasi gioendo delle riscoperte susseguenti compiute in un paesaggio amico. Anche per questa ragione un personaggio ed uno scienziato come lui è sentito dalla nostra comunità come uno di noi, vissuto due secoli orsono.

Alleghiamo alcuni link ai contenuti sul Santi presenti nel nostro sito:

L’ALBERO DEI VENTAGLI DI GIORGIO SANTI

GIORGIO SANTI – BIOGRAFIA PIENTINA

GIORGIO SANTI – Scienziato pientino del Settecento

 

PRESENTAZIONE CANONICA 10 E 11 – SABATO 11 DICEMBRE 2021

Sabato 11 dicembre alle ore 17.30, nei locali della BIBLIOTECA COMUNALE, saranno presentati dagli autori due numeri della rivista CANONICA; il numero Dieci e il numero Undici. Dopo lo stop del 2020 che ha visto l’uscita del numero Dieci senza la presentazione, riprendiamo le attività “in presenza” con le dovute precauzioni e gli adempimenti previsti dai decreti di contenimento del COVID. Vi aspettiamo!

 

PRESENTAZIONE DI CANONICA 9 – SABATO 14 DICEMBRE 2019

Sabato 14 dicembre 2019 alle ore 17 nella Biblioteca Comunale di Pienza, per iniziativa del Centro Studi Pientini, sarà presentato il numero 9 della rivista CANONICA

Sabato 14 dicembre si ripete l’appuntamento annuale con il Centro Studi e la rivista Canonica, giunta al nono numero. Alle ore 17, nella Biblioteca Comunale di Pienza, saranno presenti gli autori che illustreranno il proprio lavoro e renderanno disponibili le copie cartacee della rivista.

La pubblicazione, accoglie cinque articoli inediti su Pio II, Pienza e la sua storia antica e recente, oltre alle recensioni di libri e quadri su temi pientini. Nel numero nove anche un supplemento dedicato all’analisi critica degli scritti di Mario Luzi, cittadino onorario di Pienza, ad opera del Dott. Cestaro Vincenzo.

I presenti potranno visionare ed acquistare tutti i numeri della rivista nonchè le “chicche” letterarie proposte in occasione della presentazione delle precedenti edizioni, edite dal Centro Studi.

La rivista Canonica nasce nel 2011 come strumento di divulgazione del Centro Studi, viene pubblicata in formato digitale nel sito e viene stampata su richiesta dei lettori che seguono ed incoraggiano l’attività del Centro medesimo. E’ giunta quest’anno al nono numero ed ha avuto oltre quaranta studiosi quali autori di articoli di vario genere e argomento.

Il Centro è sorto nel 2010 per iniziativa di studiosi e ricercatori locali, che da subito hanno cercato di raccogliere, divulgare, incoraggiare e promuovere la ricerca e lo studio della storia pientina, ampliando ogni anno la cerchia dei collaboratori e delle persone interessate ai contenuti. Il sito internet del Centro raccoglie tutti i numeri della rivista ed altri articoli appositamente redatti per essere divulgati on-line, oltre alle informazioni per contattare il centro e farne parte.

La presentazione del nuovo numero della rivista si terrà nella Biblioteca Comunale gentilmente messa a disposizione dall’Amministrazione Comunale; dopo i brevi saluti dei rappresentanti del Centro Studi, alcuni autori ci parleranno del loro contributo, accompagnati dalle immagini proiettate su grande schermo.

Sabato 14 dicembre 2019 – Ore 17.00

BIBLIOTECA COMUNALE DI PIENZA (SI)

segreteria@centrostudipientini.it

CARLO CAINELLI – VIAGGI TOSCANI

MOSTRA di DISEGNI e INCISIONI

Il Centro Studi Pientini, con il patrocinio del Comune di Pienza, propone la mostra di disegni ed incisioni di Carlo Cainelli (1896 – 1925). La mostra si terrà nelle sale della Fabbriceria della Cattedrale dal 15 giugno al 6 luglio. Inaugurazione sabato 15 nella Sala del Consiglio Comunale.

Canonica della Cattedrale, Via del Casello 1 – Pienza
dal 15 giugno al 6 luglio 2019
orario: tutti i giorni 10.00-13.00 | 16.00-18.30
lunedì: 10.00-13.00
INGRESSO LIBERO

INAUGURAZIONE:
Sala del Consiglio del Palazzo Comunale | 15 giugno 2019 | h. 17.00

 

DAL CATALOGO DELLA MOSTRA:
Geografie dello sguardo disegnate ed incise
Elisabetta G. Rizzioli

La riflessione sull’importanza di una geografia dello sguardo toscano elaborata da Carlo Cainelli (1896-1925) che dà vita alla rassegna ostensiva allestita a Pienza nelle sale della Canonica della Cattedrale dal 15 giugno al 6 luglio consta di una quarantina di opere di mano dell’artista roveretano ma fiorentino d’elezione selezionando disegni e incisioni tutti provenienti dalla collezione privata di Carlo Cainelli, nipote omonimo dell’artista. Intesa a rievocare l’originalità della sua produzione grafica turistico-letteraria espletatasi nel biennio 1917-1919 fra Lucca, Pisa, Siena, San Gimignano ed Arezzo dà conto della sua intima e personale storia dell’arte per immagini e sposta l’attenzione sul collezionismo grafico e sulla sistematica ricognizione intorno al processo di creazione dell’apparato iconografico in ordine alle questioni riguardanti il valore del manufatto disegnativo con la funzione di elemento di documentazione storica e stilistica, cui segue (quasi sempre) la trasposizione e riproduzione calcografica. La mostra intende proporsi quale aggiornamento sullo stato degli studi cainelliani dando segnatamente conto della geografia delle riprese degli itinerari odeporici documentati nelle cinque sopraddette città fra interni, scorci e paesaggi; un altro nutrito e variegato corpus grafico (non esposto) riguarda infatti la sola Firenze – come pure Roma e Orvieto – approntato a parti – re sempre dal 1917 – e parimenti propedeutico a tavole incise (o dipinte) ove veridicità, selezione, veduta possibile, inquadratura, prospettiva e controllo dello spazio indagano il compito in vista della traduzione incisa fra seriazione e variazione. […]

PRESENTAZIONE DI CANONICA 8 – SABATO 15 DICEMBRE 2018

Sabato 15 dicembre 2018 alle ore 17 nella Biblioteca Comunale di Pienza, per iniziativa del Centro Studi Pientini, verrà presentato il numero 8 della rivista CANONICA

Sabato 15 dicembre 2018 alle ore 17, nella Biblioteca Comunale di Pienza, per iniziativa del Centro Studi Pientini, sarà presentato il numero 8 della rivista CANONICA (link>>).

La pubblicazione, giunta all’ottavo numero annuale, accoglie cinque articoli inediti su Pio II, Pienza e la sua storia antica e recente, oltre alle recensioni di libri e quadri su temi pientini. All’incontro saranno presenti alcuni tra gli autori degli articoli pubblicati per illustrare il proprio lavoro e le motivazioni di tanto interesse per la nostra cittadina, la sua arte ed i suoi protagonisti.

I presenti potranno visionare a acquistare tutti i numeri della rivista e avranno in omaggio il testo “PIENZA ARTE E STORIA – Indice dei nomi” curato da Aldo Lo Presti ed edito dal Centro Studi.

La rivista Canonica nasce nel 2011 come strumento di divulgazione del Centro Studi, viene pubblicata in formato digitale nel sito e viene stampata su richiesta dei lettori che seguono ed incoraggiano l’attività del Centro medesimo. E’ giunta quest’anno al settimo numero ed ha avuto oltre trenta studiosi quali autori di articoli di vario genere e argomento.

Il Centro è sorto nel 2010 per iniziativa di studiosi e ricercatori locali, che da subito hanno cercato di raccogliere, divulgare, incoraggiare e promuovere la ricerca e lo studio della storia pientina, ampliando ogni anno la cerchia dei collaboratori e delle persone interessate ai contenuti. Il sito internet del Centro raccoglie tutti i numeri della rivista ed altri articoli appositamente redatti per essere divulgati on-line, oltre alle informazioni per contattare il centro e farne parte.

La presentazione del nuovo numero della rivista si terrà nella Biblioteca Comunale gentilmente messa a disposizione dall’Amministrazione Comunale; dopo i brevi saluti dei rappresentanti del Centro Studi, alcuni autori ci parleranno del loro contributo, accompagnati dalle immagini proiettate su grande schermo.

Sabato 15 dicembre 2018 – Ore 17.00

BIBLIOTECA COMUNALE DI PIENZA (SI)

segreteria@centrostudipientini.it

PRESENTAZIONE DI CANONICA 7 – SABATO 2 DICEMBRE 2017

Sabato 2 dicembre 2017 alle ore 17 nella Biblioteca Comunale di Pienza, per iniziativa del Centro Studi Pientini, verrà presentato il numero 7 della rivista CANONICA

Sabato 2 dicembre 2017 alle ore 17, nella Biblioteca Comunale di Pienza, per iniziativa del Centro Studi Pientini, sarà presentato il numero 7 della rivista CANONICA.

La pubblicazione, giunta al settimo numero annuale, accoglie cinque articoli inediti su Pio II, Pienza e la sua storia antica e recente, oltre alle recensioni di libri e quadri su temi pientini. All’incontro saranno presenti alcuni tra gli autori degli articoli pubblicati per illustrare il proprio lavoro e le motivazioni di tanto interesse per la nostra cittadina, la sua arte ed i suoi protagonisti.

Anche quest’anno saranno graditi ospiti dell’iniziativa gli studiosi di Matelica del Centro Studi Storici “Don Enrico Pocognoni”, che hanno contribuito alla rivista con notizie e studi pieschi provenienti dalle Marche.

I presenti potranno visionare a acquistare tutti i numeri della rivista e avranno in omaggio il testo “Bibliografia illustrata della rassegna Grandi Maestri a Pienza 1973 – 2007” curato da Aldo Lo Presti ed edito dal Centro Studi.

La rivista Canonica nasce nel 2011 come strumento di divulgazione del Centro Studi, viene pubblicata in formato digitale nel sito e viene stampata su richiesta dei lettori che seguono ed incoraggiano l’attività del Centro medesimo. E’ giunta quest’anno al settimo numero ed ha avuto oltre trenta studiosi quali autori di articoli di vario genere e argomento.

Il Centro è sorto nel 2010 per iniziativa di studiosi e ricercatori locali, che da subito hanno cercato di raccogliere, divulgare, incoraggiare e promuovere la ricerca e lo studio della storia pientina, ampliando ogni anno la cerchia dei collaboratori e delle persone interessate ai contenuti. Il sito internet del Centro raccoglie tutti i numeri della rivista ed altri articoli appositamente redatti per essere divulgati on-line, oltre alle informazioni per contattare il centro e farne parte.

La presentazione del nuovo numero della rivista si terrà nella Biblioteca Comunale gentilmente messa a disposizione dall’Amministrazione Comunale; dopo i brevi saluti dei rappresentanti del Centro Studi, alcuni autori ci parleranno del loro contributo, accompagnati dalle immagini proiettate su grande schermo.

Sabato 2 dicembre 2017 – Ore 17.00

BIBLIOTECA COMUNALE DI PIENZA (SI)

segreteria@centrostudipientini.it

 

 

 

 

OMAGGIO A LEONE PICCIONI

L’Amministrazione Comunale di Pienza e il Centro Studi Pientini, in occasione del 14° anniversario del conferimento della cittadinanza onoraria a Leone Piccioni (15 novembre 2003), invitano alla presentazione del volume di Aldo Lo Presti:

VIVERE DENTRO LA LETTERATURA
per una bibliografia per immagini di Leone Piccioni
(Edizioni Centro Studi Pientini)

Interventi:

Fabrizio Fè – Sindaco di Pienza
Fabio Pellegrini
Silvia Zoppi Garampi
Aldo Lo Presti

Coordina:
Giampietro Colombini
Vice Sindaco e assessore alla cultura

PIENZA
Palazzo Comunale – Sala Consiliare
Sabato 18 NOVEMBRE 2017
ore 16.00

Scarica l’e-book in formato .pdfARTICOLI CORRELATI

Bibliografia di Leone Piccioni – a cura di Aldo Lo Presti

I Novanta anni di Leone Piccioni