Archivi categoria: NOTIZIE

Notizie su Pienza ed il suo territorio, manifestazioni, eventi, mostre e iniziative culturali.

SAN LUCA TORNA IN VAL D’ORCIA

Una delle cuspidi del polittico destinato alla chiesa dei Santi Cristoforo e Leonardo di Monticchiello – raffigurante San Luca – è stata acquistata dal Comune di Pienza grazie a due sponsor privati; sarà esposto al Museo Diocesano di Palazzo Borgia dove si ricongiungerà con la Madonna con Bambino. L’opera del pittore senese Pietro Lorenzetti sarà presentata alla Biennale Internazionale dell’Antiquariato di Firenze sabato 5 ottobre alle ore 18.00.

Il Comune di Pienza ha acquistato sul mercato antiquario un importantissimo dipinto, realizzato da Pietro Lorenzetti (Siena, documentato dal 1306 al 1345), uno dei grandi maestri della pittura senese del Trecento e destinato al Museo Diocesano di Palazzo Borgia. Ci informa il periodico on line Centroitalianews.it  che “La piccola tavola triangolare a fondo oro raffigura l’Evangelista Luca a mezzo busto, con una preziosità degna di una miniatura, ed è stata identificata come una delle cuspidi del polittico che il giovane Pietro Lorenzetti destinò, nel secondo decennio del Trecento, alla chiesa di San Leonardo a Monticchiello.

Nel corso dei secoli quell’antica pala d’altare, come tanti altri complessi del genere, è andata smembrata, così la Madonna col Bambino si conserva nel Museo Diocesano pientino, mentre un terzetto di Santi si trova nel Museo Horne di Firenze, e una Sant’Agata nel Musée Tessè di Le Mans, in Francia. Si conosce pure un’altra cuspide, che appartenne al celebre storico dell’arte Bernard Berenson e rimane ancora a Villa I Tatti, la sua residenza nei dintorni di Firenze, che oggi appartiene all’Università di Harvard. L’acquisto, effettuato tramite un bando di sponsorizzazione superiore ai 120.000 Euro, si è reso possibile grazie al fondamentale intervento di due sponsor privati, Distribuzione Italia e Fabbrica – Pienza, che hanno permesso al Comune di fare tornare in patria un capolavoro della pittura senese del Trecento, che sarà esposto nel Museo Diocesano, vicino alla Madonna di Monticchiello, così com’era in origine. Una simile iniziativa nasce dalla volontà dell’amministrazione comunale di difendere, custodire e valorizzare le peculiarità storico-artistiche del territorio pientino, anche attraverso il recupero di opere disperse nel corso del tempo, e in nome di una consapevolezza del valore del proprio passato, condivisa con tutti i cittadini. La preziosa opera e l’intero progetto saranno presentati sabato 5 ottobre alle 18.00, nell’eccezionale cornice della Biennale Internazionale dell’Antiquariato di Palazzo Corsini a Firenze, con la collaborazione del partner Fondazione Musei Senesi, e con gli interventi del Sindaco Manolo Garosi, del Presidente della Fondazione del Conservatorio San Carlo Borromeo Giampietro Colombini, del Direttore del Museo Diocesano Gabriele Fattorini e della storica dell’arte olandese Machtelt Brüggen Israëls, che per prima ha proposto una ricostruzione del Polittico di Monticchiello in cui era prevista la cuspide con San Luca.

Il polittico di Pietro Lorenzetti, ricostruito (senza cuspidi) 

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PRESENTAZIONE Canonica 13

CENTRO STUDI PIENTINI

Canonica 13/2023

 

Sabato 16 dicembre alle ore 17.00 sarà presentato il numero 13 della rivista di studi pientini Canonica durante il tradizionale incontro in Biblioteca Comunale. Ben sei i saggi inediti contenuti nel nuovo numero, presentati dai rispettivi autori.

 

Raffaele Giannetti disserta sulla probabile origine dell’Erbario dei Cappuccini di San Quirico d’Orcia, ponendo l’attenzione sull’attività dell’accademico pientino Giorgio Santi le cui exsiccata potrebbero essere confluite nella preziosa raccolta oggi custodita presso l’Università di Siena.

Fabio Serafini propone uno studio sulle prime presenze francescane a Pienza, sulle quali c’è ancora molto da scoprire e risalenti forse ai tempi del «beato» Bartolo de Corsiniano.

Massimo Mazzoni esamina le ricerche astronomiche di Alessandro Piccolomini, aristotelico Vescovo senese che seppe anticipare con tatto e moderazione delicate questioni cosmologiche, affrontate qualche decennio dopo da figure come Keplero, Francesco Bacone, Galileo Galilei.

Lapo Nannetti affonda la sua ricerca nelle Tavole delle Possessioni ed affronta le prime fasi di unpotenziale ragguardevole studio sulla diffusione dei contratti di mezzadria e delle proprietà nella Corsignano del Trecento sostenendo che «non c’è Pienza senza Corsignano e viceversa».

Carmine Di Giuseppe, riprende invece con grande capacità il celebre romanzo epistolare Historia de duobus amantibus, scritto da Enea Silvio Piccolomini nel 1444, offrendo al lettore una ricostruzione alquanto intrigante della reale vicenda storica, che si cela dietro alla narrazione ambientata a Siena.

Infine Luchina Branciani, ricostruisce il contesto della coinvolgente storia dell’arrivo dei primi due tipografi tedeschi a Subiaco e della stampa dei primi incunaboli in Italia, storia che in più riprese si intersecò con il papato di Pio II e con la cerchia dei letterati e umanisti che lo affiancarono.

La presentazione si terrà sabato 16 dicembre alle ore 17 presso la Biblioteca Comunale di Piazza San Carlo a Pienza.

CONVEGNO “PAESAGGI E ARCHIVI DELLA VAL D’ORCIA”

CONVEGNO

PAESAGGI E ARCHIVI DELLA VAL D’ORCIA

STRATEGIE PER CREARE CONOSCENZA

Castiglione d’Orcia (Siena), 6-7 ottobre 2023

Chiesa di San Simeone in Rocca d’Orcia

 La Fondazione Alessandro Tagliolini-Centro per lo studio del paesaggio e del giardino- in collaborazione con l’Unione dei Comuni Amiata Val d’Orcia e il Comune di Castiglione d’Orcia ha organizzato un convegno di per studiare, divulgare e creare sinergie per la valorizzazione dell’immenso archivio documentario che il Consorzio di Bonifica della Val d’Orcia ha raccolto nei suoi anni di attività tra il 1922 e il 1978. A Campiglia d’Orcia è conservato l’archivio documentario con progetti e grafici per la costruzione di case coloniche, strade, ponti, bonifica dei territori, consolidamento degli argini del fiume Orcia. Il convegno, al quale partecipano docenti delle maggiori università italiane, esperti di archivistica, storici e paesaggisti, si propone di far conoscere e ove possibile rendere fruibile il patrimonio che ancora è conservato e catalogato a cura della sezione archivistica dell’Unione dei Comuni Amiata Val d’Orcia. Una mostra fotografica sarà allestita a Castiglione d’Orcia per esporre una parte delle immagini d’epoca, oggi conservate solo in parte in archivi privati, con l’intento di riuscire a riunificare l’archivio stesso almeno in maniera digitale. Un convegno da non perdere per professionisti, ingegnerei, architetti, studenti, esperti del paesaggio che potranno usufruire di un patrimonio ancora nascosto e che documenta un secolo di storia del territorio.

Convegno “PAESAGGI E ARCHIVI DELLA VAL D’ORCIA” 6-7 ottobre 2023

 

UNA BORSA DI STUDI PER STEFANO TUSCANO

L’UNIVERSITA’ DI SALERNO mette a bando una borsa di studi
“PER UN ARCHIVIO DELLE OPERE DI STEFANO TUSCANO (1893-1966): DIGITALIZZAZIONE E CATALOGAZIONE STORICO-CRITICA DEI MATERIALI DOCUMENTARI E DELLE OPERE INEDITE ED EDITE DELLO SCRITTORE”.

Per maggiori INFORMAZIONI
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI SALERNO
CORSO DI DOTTORATO DI RICERCA IN: STUDI LETTERARI, LINGUISTICI E STORICI
COORDINATRICE: PROF. MARIA VOGHERA
SEDE AMMINISTRATIVA STUDI UMANISTICI (DIPSUM)
DURATA TRIENNALE
https://web.unisa.it/didattica/dottorati/bandi

Stefano Tuscano è stato oggetto di approfonditi studi e pubblicazioni a cura del Comune di Pienza e della Fondazione Conservatorio San Carlo Borromeo (vedi link sottostanti)

UNA GIORNATA PER STEFANO TUSCANO

CONVEGNO 22.10.2022: PRESENTAZIONE STEFANO TUSCANO

 

IL LIBRO: LA RELIQUIA DI SANT’ANDREA

Un nuovo tassello nella bibliografia pientina: la storia della reliquia di Sant’Andrea, patrono di Pienza e santo prediletto di Pio II a cura della Società Bibliografica Toscana.

Edito dalla Società Bibliografica Toscana e stampato dalla Tipografia Rossi di Sinalunga, il 30 novembre 2022 è stato pubblicato il volume che ripercorre le vicende storiche della reliquia di Sant’Andrea, patrono di Pienza e festeggiato proprio nell’ultimo giorno di Novembre.

Accompagnato dall’introduzione di Manlio Sodi e dai contributi di Costanza Contu, Nino Petreni e Vera Giommoni, il saggio storico di Arianna Antoniutti ripercorre le vicende che portarono la reliquia della testa  del Santo da Patrasso alle sponde del Tevere il 12 aprile 1462, proprio ad opera di Pio II.  Il Papa pientino, intervenuto per proteggere la reliquia dall’espansione dei “turchi”,  instaurò a Roma un vero e proprio culto del Santo, proclamandolo anche Patrono di Pienza e trasferendo un parte delle ossa nella sua città natia. Fece anche una promessa; la reliquia sarebbe ritornata a Patrasso non appena le condizioni storico-politiche lo avessero permesso. In realtà il reliquiario bizantino con il suo contenuto fu restituito solo nel 1964, ad opera di Papa Paolo VI. Quale risarcimento, a Pienza fu donato il reliquiario del ’400 commissionato all’epoca da Pio II al senese  Simone di Giovanni Ghini ed oggi esposto nel Museo Diocesano di Arte Sacra di Palazzo Borgia.  Il rapporto tra Pio II e Sant’Andrea sarebbe proseguito anche dopo la morte del Papa; le spoglie del Piccolomini saranno conservate nella chiesa romana di Sant’Andrea della Valle.

La reliquia di Sant’Andrea – Da Patrasso a Pienza e il suo ritorno a Patrasso
Manlio Sodi, Costanza Contu, Nino Petreni, Vera Giommoni, Arianna Antoniutti – Società Bibliografica Toscana – Con il patrocinio della Fabbriceria della Cattedrale di Pienza
Novembre 2022 – ISBN 978-88-98282-69-2

 

 

 

 

 

 

Mattia Preti – La Crocifissione di Sant’Andrea (part.) presente presso la Chiesa di Sant’Andrea della Valle a Roma

SEMINARIO 21.10.2022: LE FACCIATE GRAFFITE A PIENZA

21 OTTOBRE , ore 15.00 – 19.00
SALA CONVEGNI COMUNALE – PIENZA (SI)

PROGRAMMA DEL SEMINARIO (APERTO AL PUBBLICO)

SALUTO DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE e del PRESIDENTE DELL’ORDINE DEGLI ARCHITETTI P.P.C. di SIENA, Arch. Nicola Valente_

LE FACCIATE DI PIENZA: CULTURA E CANTIERI DI RESTAURO ARCHITETTONICO_

Federico SALVINI, Architetto, Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo

ESEMPIO DI RESTAURO RICOSTRUTTIVO in Corso Il Rossellino_  Patrizia CASINI, Architetto progettista

ESEMPIO DI RESTAURO CONSERVATIVO in Via Elisa_
Rosa Maria TRENTADUE, Architetto progettista

LA CONSERVAZIONE DEGLI EDIFICI STORICI: LE RICETTE DEL RESTAURO_

Gianni NEROBUTTO, Direttore Tecnico Calchèra San Giorgio

VISITE AI DUE IMMOBILI OGGETTO D’INTERVENTO_

L’ALLIEVO PREDILETTO; FRANCESCO TODESCHINI PICCOLOMINI (PIO III)

Francesco Todeschini Piccolomini (Pio III)
di Fabio Pellegrini

E’ da poco uscito nella COLLANA PIESCA il sesto volume dedicato al nipote di Pio II; Francesco Todeschini Piccolomini, papa per soli  26 giorni. Il volume, con un saggio di Marco Montori,  chiude la serie dei ritratti che Fabio Pellegrini ha composto sui fedelissimi del Papa pientino.

Il volume contiene una prefazione di Giampietro Colombini ed un intervento di Marco Montori; di seguito il testo del risvolto di copertina.

‘Quando mi chiamavano Enea nessuno mi conoscea, ora che sono Pio, tutti mi chiamano zio’. Al di là del valore simbolico di questo amabile detto  popolare tramessoci nel tempo attribuito al papa di Pienza, Pio II in realtà fra tutti i nipoti ne aveva uno prediletto di nome Francesco che, a buon diritto, lo poteva chiamare ‘zio’. La guida illuminata ed esigente dello zio ‘Pio’ fu per il giovane e promettente Francesco motivo di forza d’animo e di grande orgoglio. Pio II infatti non aveva nel  suo programma ‘soltanto’ la costruzione della sua città (Pienza) ma anche l’intento di condurre  alla Tiara un altro papa Piccolomini, impegno che perseguì con scienza e decisione, dopo averlo individuato nella figura di Francesco. Scomparso Pio II prematuramente toccò all’Ammannati, il più fido cardinale piesco ha guidarlo nella politica ecclesiastica, come Enea Silvio Piccolomini aveva stabilito. L’Ammannati ebbe anche un altro compito assegnatogli da Pio II morente: quello di divenire il ‘padre adottivo’ non solo di Francesco, ma anche dei suoi fratelli Andrea e Giacomo, quest’ultimo un animoso capitano delle truppe pontificie. Andrea e Giacomo fecero costruire il Palazzo Piccolomini di Siena in accordo col fratello Francesco. Chi era Pio III? Si chiamava Francesco Todeschini Piccolomini, era figlio di Laudomia, sorella di Pio II, una delle ‘papesse’. Non sappiamo con certezza dove sia nato (Siena o Sarteano) rallevato a Sarteano, antico borgo a cavallo fra la Val di Chiana e la Val d’Orcia, una certa tradizione assai discussa lo vuole battezzato a Pienza nel 1439 (come si legge in una lapide nella Pieve di Corsignano) fu vescovo di Siena e cardinale a partire dal 1460 e volle restare  come ‘non il più ricco ma il più degno’. Avrebbe dovuto ripulire come Eracle le ‘Stalle di Augia’ del Vaticano, porre fine ad un eccessivo nepotismo, richiamare all’ordine un clero spesso corrotto, riportare l’Urbe al suo ruolo di ‘Caput Mundi’. Questo il programma affidatogli. Divenuto papa il 22 settembre 1503 e incoronato l’8 ottobre, morì 26 giorni dopo. Rodrigo Borgia il suo alter ego, aveva regnato prima di lui, molti anni, lui pochissimo. L’ anonimo epitaffio di un ammiratore sconfortato per la sua morte recitò: ‘Vixit Alexander crudelìs multas ad annos, at Pius ad nullos. Quid iuvat esse pium? ’ (Alessandro VI il crudele visse per molti anni, Pio nessuno. A che giova essere pio?)

Il volume in formato tascabile di 128 pagine, è distribuito direttamente dall’autore.