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Notizie su Pienza ed il suo territorio, manifestazioni, eventi, mostre e iniziative culturali.

PARTIMMO DA PIENZA A CAVALLO IL 10 AGOSTO 1789

La casa editrice Effigi ha riproposto nel 2024 la ristampa dei tre volumi di Giorgio Santi (Volterra 17 aprile 1746 – Pienza 30 dicembre 1822) dal titolo Viaggio al Monte Amiata. La versione, inserita nella collana MICROCOSMI DEI LUOGHI, è stata curata di Annibale Parisi che nel 2004 ne aveva stampato poche decine di copie con la propria casa editrice ABRICULA. Non si tratta di una semplice copia anastatica ma di una ricostruzione tipograficamente fedele all’originale, rispettosa dell’antica architettura editoriale in tre volumi. Il Centro Studi Pientini ne ha acquistata una copia, donandola alla BIBLIOTECA DI PIENZA, dove è consultabile liberamente.

Giorgio Santi intraprese i suoi viaggi di studioso  e ricercatore naturalista durante le pause estive dal lavoro di professore presso l’Università di Pisa;

“Il dì 10 d’Agosto del 1789 partimmo da Pienza a cavallo, e traversato il fiume Orcia, e la Valle, cui esso da il nome entrammo nella strada Romana. La seguitammo fino all’Osteria, e Posta dei Ricorsi lontana da Pienza circa 12 miglia.”

Con queste parole il Santi inizia il primo Viaggio al Monte Amiata, l’opera di carattere scientifico più importante che egli scrisse durante l’attività di studioso. Nei Viaggi per la Toscana lo scienziato descrive sia le caratteristiche botaniche e geologiche del territorio che attraversa, sia brevi appunti sulle località e luoghi visitati. I viaggi per la Toscana sono raccolti in tre volumi: Primo viaggio al Monte Amiata (Pisa 1795), Secondo viaggio per le due province senesi (Pisa 1798), Terzo viaggio per le due province senesi (Pisa 1806), nei quali descrive centinaia di piante della regione e numerosissimi minerali, soffermandosi anche sulle acque termali, i fenomeni vulcanici, le grotte e tutti i fenomeni naturali che attirano la sua attenzione. Del primo tomo, pubblicato nel 1795, scrive allo Spallanzani: “Gradirò peraltro che le sia presto recapitata, affinché ella sappia come e perché le sarà presentato un mio viaggiuzzaccio al Montamiata recentemente pubblicato”.
Lo scienziato pientino utilizza la formula del “viaggio di studio” per effettuare le proprie ricerche e il “diario” per documentare le proprie osservazioni; formula assai diffusa in quegli anni di fermento naturalistico.
Il contenuto dei testi non riguarda solo la parte scientifica ma anche la descrizione dei luoghi abitati e delle principali evidenze degli stessi. La formula è quella divulgativa comprensibile anche ai non addetti ai lavori, come tiene a precisare lo stesso autore nell’introduzione al Viaggio Secondo:

“Ho poi conservata la semplicità di forma, e di stile delle mie narrazioni, che attissima mi sembra a farmi intendere ancor da chi di Scienze Naturali decisamente non si occupa, e che dando talor qualche riposo, qualche diversione all’attenzione del Lettore, che una non mai interrotta, serie di prodotti naturali e di osservazioni facilmente stancherebbe, lo conduce direi quasi per mano, in tutti i luoghi, in tutte le situazioni, nelle quali io sonomi trovato.”

Dopo Viaggio al Montamiata pubblicato nel 1795 (il viaggio era stato compiuto nell’estate del 1789, in compagnia del “discepolo”, assistente e poi successore Gaetano Savi) il Santi si occupa di Pienza e del territorio circostante nel secondo volume, quel Viaggio secondo per le due provincie senesi uscito nel 1798 per i tipi di Ranieri Prosperi .
Il racconto del Viaggio Secondo ha inizio dalle pendici occidentali del Monte Amiata (Castellazzara) scende verso Pitigliano e Saturnia per raggiungere Orbetello ed il Monte Argentario, risale per Cinigiano per giungere a Montalcino e visitare l’intera Val d’Orcia. Passa infine per Sinalunga, Montepulciano, Chiusi e termina a Radicofani.
I paesi e le località citate sono oltre settanta con itinerari suddivisi in ventinove capitoli; le descrizioni dei ritrovamenti e delle osservazioni naturalistiche sono precedute da brevi cenni geografici e storici dei centri abitati. Il Santi, oltre a indicare le conformazioni del terreno, dei minerali, dei fossili e ad osservare la flora, da ampio spazio alle terme ed ai fenomeni vulcanici che incontra, dando conto delle sostanze chimiche riscontrate, delle composizioni delle acque e dei minerali, delle temperature, dei colori, degli odori, delle emanazioni e talvolta anche dei sapori delle acque. Al termine di ogni capitolo vengono stilati gli elenchi delle piante e dei minerali osservati nella zona. La pubblicazione è arricchita da nove tavole realizzate con la tecnica dell’incisione, raffiguranti in modo scientifico piante e arbusti spesso descritte per la prima volta, mentre una carta del territorio precede l’introduzione.

Viaggio al Monte Amiata di Giorgio Santi, ristampa a cura di Annibale Parisi, Edizioni Effigi, Castel del Piano, 2023

LA CHIESA DI SAN CARLO APRE AL PUBBLICO

Visitabile sono in speciali occasioni, la chiesa del complesso San Carlo apre dall’8 dicembre 2024 permanentemente al pubblico e mostra i suo tesori; la pala del Rustichino e le statue lignee dell’altare si mostrano grazie all’iniziativa dell’associazione CENTRO COMMERCIALE NATURALE di Pienza. Riportiamo la notizia diffusa del Presidente.

Il Centro Commerciale Naturale “Città di Pienza” prosegue nella sua politica di salvaguardia del decoro urbano e della la promozione della conoscenza della Città Ideale iniziata lo scorso anno con il primo progetto di “Pienza…my love”. Tale iniziativa riguardava la messa in sicurezza e la rinnovata fruizione al pubblico del bellissimo plastico di piazza Pio II, conservato in una delle sale al piano terreno del palazzo Borgia, che ha registrato la presenza di migliaia di visitatori incuriositi e interessati.

Il progetto “Pienza…my love” per il 2024, che sarà inaugurato domenica 8 dicembre, alle ore 16,00, in piazza San Carlo, nel cuore più antico di Pienza, alla presenza delle Autorità, dei membri dell’Associazione e del pubblico, riguarda la messa in sicurezza e l’apertura permanente della chiesa di San Carlo Borromeo.

L’iniziativa, promossa e finanziata dal Centro Commerciale Naturale “Città di Pienza”, con la preziosa collaborazione del Comune di Pienza e della Fondazione Conservatorio San Carlo Borromeo, proprietaria del sacro edificio, ha lo scopo di rendere visitabile in modo permanente e con gli standard di sicurezza più moderni, la chiesa di San Carlo Borromeo che conserva al suo interno la bellissima pala eseguita da Francesco Rustici detto il Rustichino, una delle rare presenze di arte barocca nella città di Pienza e unica testimonianza locale di pittura caravaggesca. Oltre, quindi, a restituire ai cittadini la possibilità di essere accolti di nuovo in una chiesa molto cara alla memoria degli abitanti di Pienza, il progetto si prefigge lo scopo di aggiungere, dopo quello realizzato l’anno precedente, un secondo, importante tassello agli itinerari turistici della Città, rendendo così ancora più varia e articolata la visita di questo luogo incantevole.

Il Centro Commerciale Naturale “Città di Pienza” ringrazia di cuore i propri associati e sostenitori che con il loro indispensabile contributo hanno reso possibile questa importante iniziativa e, ai concittadini, dà appuntamento al 2025 con un altro interessante progetto, ricordando a tutti che la buona conoscenza di un luogo è l’unico antidoto contro un turismo superficiale e frettoloso, perché il sapere porta con sé il rispetto, la necessità di approfondire e stimola il desiderio di tornare.

Il Presidente

Centro Commerciale Naturale “Città di Pienza”

Dott. Roggero Roggeri

SAN LUCA TORNA IN VAL D’ORCIA

Una delle cuspidi del polittico destinato alla chiesa dei Santi Cristoforo e Leonardo di Monticchiello – raffigurante San Luca – è stata acquistata dal Comune di Pienza grazie a due sponsor privati; sarà esposto al Museo Diocesano di Palazzo Borgia dove si ricongiungerà con la Madonna con Bambino. L’opera del pittore senese Pietro Lorenzetti sarà presentata alla Biennale Internazionale dell’Antiquariato di Firenze sabato 5 ottobre alle ore 18.00.

Il Comune di Pienza ha acquistato sul mercato antiquario un importantissimo dipinto, realizzato da Pietro Lorenzetti (Siena, documentato dal 1306 al 1345), uno dei grandi maestri della pittura senese del Trecento e destinato al Museo Diocesano di Palazzo Borgia. Ci informa il periodico on line Centroitalianews.it  che “La piccola tavola triangolare a fondo oro raffigura l’Evangelista Luca a mezzo busto, con una preziosità degna di una miniatura, ed è stata identificata come una delle cuspidi del polittico che il giovane Pietro Lorenzetti destinò, nel secondo decennio del Trecento, alla chiesa di San Leonardo a Monticchiello.

Nel corso dei secoli quell’antica pala d’altare, come tanti altri complessi del genere, è andata smembrata, così la Madonna col Bambino si conserva nel Museo Diocesano pientino, mentre un terzetto di Santi si trova nel Museo Horne di Firenze, e una Sant’Agata nel Musée Tessè di Le Mans, in Francia. Si conosce pure un’altra cuspide, che appartenne al celebre storico dell’arte Bernard Berenson e rimane ancora a Villa I Tatti, la sua residenza nei dintorni di Firenze, che oggi appartiene all’Università di Harvard. L’acquisto, effettuato tramite un bando di sponsorizzazione superiore ai 120.000 Euro, si è reso possibile grazie al fondamentale intervento di due sponsor privati, Distribuzione Italia e Fabbrica – Pienza, che hanno permesso al Comune di fare tornare in patria un capolavoro della pittura senese del Trecento, che sarà esposto nel Museo Diocesano, vicino alla Madonna di Monticchiello, così com’era in origine. Una simile iniziativa nasce dalla volontà dell’amministrazione comunale di difendere, custodire e valorizzare le peculiarità storico-artistiche del territorio pientino, anche attraverso il recupero di opere disperse nel corso del tempo, e in nome di una consapevolezza del valore del proprio passato, condivisa con tutti i cittadini. La preziosa opera e l’intero progetto saranno presentati sabato 5 ottobre alle 18.00, nell’eccezionale cornice della Biennale Internazionale dell’Antiquariato di Palazzo Corsini a Firenze, con la collaborazione del partner Fondazione Musei Senesi, e con gli interventi del Sindaco Manolo Garosi, del Presidente della Fondazione del Conservatorio San Carlo Borromeo Giampietro Colombini, del Direttore del Museo Diocesano Gabriele Fattorini e della storica dell’arte olandese Machtelt Brüggen Israëls, che per prima ha proposto una ricostruzione del Polittico di Monticchiello in cui era prevista la cuspide con San Luca.

Il polittico di Pietro Lorenzetti, ricostruito (senza cuspidi) 

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PRESENTAZIONE Canonica 13

CENTRO STUDI PIENTINI

Canonica 13/2023

 

Sabato 16 dicembre alle ore 17.00 sarà presentato il numero 13 della rivista di studi pientini Canonica durante il tradizionale incontro in Biblioteca Comunale. Ben sei i saggi inediti contenuti nel nuovo numero, presentati dai rispettivi autori.

 

Raffaele Giannetti disserta sulla probabile origine dell’Erbario dei Cappuccini di San Quirico d’Orcia, ponendo l’attenzione sull’attività dell’accademico pientino Giorgio Santi le cui exsiccata potrebbero essere confluite nella preziosa raccolta oggi custodita presso l’Università di Siena.

Fabio Serafini propone uno studio sulle prime presenze francescane a Pienza, sulle quali c’è ancora molto da scoprire e risalenti forse ai tempi del «beato» Bartolo de Corsiniano.

Massimo Mazzoni esamina le ricerche astronomiche di Alessandro Piccolomini, aristotelico Vescovo senese che seppe anticipare con tatto e moderazione delicate questioni cosmologiche, affrontate qualche decennio dopo da figure come Keplero, Francesco Bacone, Galileo Galilei.

Lapo Nannetti affonda la sua ricerca nelle Tavole delle Possessioni ed affronta le prime fasi di unpotenziale ragguardevole studio sulla diffusione dei contratti di mezzadria e delle proprietà nella Corsignano del Trecento sostenendo che «non c’è Pienza senza Corsignano e viceversa».

Carmine Di Giuseppe, riprende invece con grande capacità il celebre romanzo epistolare Historia de duobus amantibus, scritto da Enea Silvio Piccolomini nel 1444, offrendo al lettore una ricostruzione alquanto intrigante della reale vicenda storica, che si cela dietro alla narrazione ambientata a Siena.

Infine Luchina Branciani, ricostruisce il contesto della coinvolgente storia dell’arrivo dei primi due tipografi tedeschi a Subiaco e della stampa dei primi incunaboli in Italia, storia che in più riprese si intersecò con il papato di Pio II e con la cerchia dei letterati e umanisti che lo affiancarono.

La presentazione si terrà sabato 16 dicembre alle ore 17 presso la Biblioteca Comunale di Piazza San Carlo a Pienza.

CONVEGNO “PAESAGGI E ARCHIVI DELLA VAL D’ORCIA”

CONVEGNO

PAESAGGI E ARCHIVI DELLA VAL D’ORCIA

STRATEGIE PER CREARE CONOSCENZA

Castiglione d’Orcia (Siena), 6-7 ottobre 2023

Chiesa di San Simeone in Rocca d’Orcia

 La Fondazione Alessandro Tagliolini-Centro per lo studio del paesaggio e del giardino- in collaborazione con l’Unione dei Comuni Amiata Val d’Orcia e il Comune di Castiglione d’Orcia ha organizzato un convegno di per studiare, divulgare e creare sinergie per la valorizzazione dell’immenso archivio documentario che il Consorzio di Bonifica della Val d’Orcia ha raccolto nei suoi anni di attività tra il 1922 e il 1978. A Campiglia d’Orcia è conservato l’archivio documentario con progetti e grafici per la costruzione di case coloniche, strade, ponti, bonifica dei territori, consolidamento degli argini del fiume Orcia. Il convegno, al quale partecipano docenti delle maggiori università italiane, esperti di archivistica, storici e paesaggisti, si propone di far conoscere e ove possibile rendere fruibile il patrimonio che ancora è conservato e catalogato a cura della sezione archivistica dell’Unione dei Comuni Amiata Val d’Orcia. Una mostra fotografica sarà allestita a Castiglione d’Orcia per esporre una parte delle immagini d’epoca, oggi conservate solo in parte in archivi privati, con l’intento di riuscire a riunificare l’archivio stesso almeno in maniera digitale. Un convegno da non perdere per professionisti, ingegnerei, architetti, studenti, esperti del paesaggio che potranno usufruire di un patrimonio ancora nascosto e che documenta un secolo di storia del territorio.

Convegno “PAESAGGI E ARCHIVI DELLA VAL D’ORCIA” 6-7 ottobre 2023

 

UNA BORSA DI STUDI PER STEFANO TUSCANO

L’UNIVERSITA’ DI SALERNO mette a bando una borsa di studi
“PER UN ARCHIVIO DELLE OPERE DI STEFANO TUSCANO (1893-1966): DIGITALIZZAZIONE E CATALOGAZIONE STORICO-CRITICA DEI MATERIALI DOCUMENTARI E DELLE OPERE INEDITE ED EDITE DELLO SCRITTORE”.

Per maggiori INFORMAZIONI
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI SALERNO
CORSO DI DOTTORATO DI RICERCA IN: STUDI LETTERARI, LINGUISTICI E STORICI
COORDINATRICE: PROF. MARIA VOGHERA
SEDE AMMINISTRATIVA STUDI UMANISTICI (DIPSUM)
DURATA TRIENNALE
https://web.unisa.it/didattica/dottorati/bandi

Stefano Tuscano è stato oggetto di approfonditi studi e pubblicazioni a cura del Comune di Pienza e della Fondazione Conservatorio San Carlo Borromeo (vedi link sottostanti)

UNA GIORNATA PER STEFANO TUSCANO

CONVEGNO 22.10.2022: PRESENTAZIONE STEFANO TUSCANO

 

IL LIBRO: LA RELIQUIA DI SANT’ANDREA

Un nuovo tassello nella bibliografia pientina: la storia della reliquia di Sant’Andrea, patrono di Pienza e santo prediletto di Pio II a cura della Società Bibliografica Toscana.

Edito dalla Società Bibliografica Toscana e stampato dalla Tipografia Rossi di Sinalunga, il 30 novembre 2022 è stato pubblicato il volume che ripercorre le vicende storiche della reliquia di Sant’Andrea, patrono di Pienza e festeggiato proprio nell’ultimo giorno di Novembre.

Accompagnato dall’introduzione di Manlio Sodi e dai contributi di Costanza Contu, Nino Petreni e Vera Giommoni, il saggio storico di Arianna Antoniutti ripercorre le vicende che portarono la reliquia della testa  del Santo da Patrasso alle sponde del Tevere il 12 aprile 1462, proprio ad opera di Pio II.  Il Papa pientino, intervenuto per proteggere la reliquia dall’espansione dei “turchi”,  instaurò a Roma un vero e proprio culto del Santo, proclamandolo anche Patrono di Pienza e trasferendo un parte delle ossa nella sua città natia. Fece anche una promessa; la reliquia sarebbe ritornata a Patrasso non appena le condizioni storico-politiche lo avessero permesso. In realtà il reliquiario bizantino con il suo contenuto fu restituito solo nel 1964, ad opera di Papa Paolo VI. Quale risarcimento, a Pienza fu donato il reliquiario del ’400 commissionato all’epoca da Pio II al senese  Simone di Giovanni Ghini ed oggi esposto nel Museo Diocesano di Arte Sacra di Palazzo Borgia.  Il rapporto tra Pio II e Sant’Andrea sarebbe proseguito anche dopo la morte del Papa; le spoglie del Piccolomini saranno conservate nella chiesa romana di Sant’Andrea della Valle.

La reliquia di Sant’Andrea – Da Patrasso a Pienza e il suo ritorno a Patrasso
Manlio Sodi, Costanza Contu, Nino Petreni, Vera Giommoni, Arianna Antoniutti – Società Bibliografica Toscana – Con il patrocinio della Fabbriceria della Cattedrale di Pienza
Novembre 2022 – ISBN 978-88-98282-69-2

 

 

 

 

 

 

Mattia Preti – La Crocifissione di Sant’Andrea (part.) presente presso la Chiesa di Sant’Andrea della Valle a Roma

SEMINARIO 21.10.2022: LE FACCIATE GRAFFITE A PIENZA

21 OTTOBRE , ore 15.00 – 19.00
SALA CONVEGNI COMUNALE – PIENZA (SI)

PROGRAMMA DEL SEMINARIO (APERTO AL PUBBLICO)

SALUTO DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE e del PRESIDENTE DELL’ORDINE DEGLI ARCHITETTI P.P.C. di SIENA, Arch. Nicola Valente_

LE FACCIATE DI PIENZA: CULTURA E CANTIERI DI RESTAURO ARCHITETTONICO_

Federico SALVINI, Architetto, Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo

ESEMPIO DI RESTAURO RICOSTRUTTIVO in Corso Il Rossellino_  Patrizia CASINI, Architetto progettista

ESEMPIO DI RESTAURO CONSERVATIVO in Via Elisa_
Rosa Maria TRENTADUE, Architetto progettista

LA CONSERVAZIONE DEGLI EDIFICI STORICI: LE RICETTE DEL RESTAURO_

Gianni NEROBUTTO, Direttore Tecnico Calchèra San Giorgio

VISITE AI DUE IMMOBILI OGGETTO D’INTERVENTO_