L’eclettico Lippi, spassoso autore del “Malmantile” annota che…
“…si crede comunemente dal volgo che il papato, somma dignità nella Chiesa cattolica renda in certo modo chi lo possiede felice e beato in questa terra: e che però Godere il papato altro non sia che vivere una vita oziosa, ed ai piaceri del mondo tutta rivolta: il che è assolutamente falso. Io pertanto direi, stimando molti la felicità di questa vita consistere nel mangiare e nel bere…”
Il transito di Pio II da Fabriano verso Matelica nel 1464: una scelta ancora oggi avvolta nel mistero
(Canonica 6 – pag. 29)
«A dì X de luglio papa Pio partì da Fabriano per andare in Ancona. Fecie la via da 20 Matelica: et el signore conte venne a Ugubio». Laconicamente e senza troppa enfasi viene descritta la scelta della strada per Matelica per l’ultimo tratto che separava l’improbabile esercito crociato di Pio II verso il porto di Ancona. A scrivere queste righe, tra le poche di un contemporaneo su quel tratto dell’itinerario scelto, fu l’illustre notaio Guerriero Campioni da Gubbio, autore di una Cronaca di ser Guerriero da Gubbio dall’anno MCCCL all’anno MCCCCLXXII, scaltro personaggio cresciuto e vissuto tra Firenze, Milano e la corte dei Montefeltro.