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SEMINARIO 21.10.2022: LE FACCIATE GRAFFITE A PIENZA
21 OTTOBRE , ore 15.00 – 19.00
SALA CONVEGNI COMUNALE – PIENZA (SI)
PROGRAMMA DEL SEMINARIO (APERTO AL PUBBLICO)
SALUTO DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE e del PRESIDENTE DELL’ORDINE DEGLI ARCHITETTI P.P.C. di SIENA, Arch. Nicola Valente_
LE FACCIATE DI PIENZA: CULTURA E CANTIERI DI RESTAURO ARCHITETTONICO_
Federico SALVINI, Architetto, Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo
ESEMPIO DI RESTAURO RICOSTRUTTIVO in Corso Il Rossellino_ Patrizia CASINI, Architetto progettista
ESEMPIO DI RESTAURO CONSERVATIVO in Via Elisa_
Rosa Maria TRENTADUE, Architetto progettista
LA CONSERVAZIONE DEGLI EDIFICI STORICI: LE RICETTE DEL RESTAURO_
Gianni NEROBUTTO, Direttore Tecnico Calchèra San Giorgio
VISITE AI DUE IMMOBILI OGGETTO D’INTERVENTO_
CONFERENZA SU ALESSANDRO PICCOLOMINI
ALESSANDRO PICCOLOMINI: ASTRONOMIA E SCIENZA NELLA SOCIETA’ SENESE DEL CINQUECENTO
Pienza, Palazzo Piccolomini
17 settembre 2022 – ore 17.00
GUIDO BURCHI – MUSICOLOGO
COSTANZA CONTU – STORICO DELL’ARTE
MASSIMO MAZZONI – ASTRONOMO
MEDIATORE – VINCENZO MILLUCCI
Ingresso gratuito su prenotazione: opere.pie@libero.it
L’ALLIEVO PREDILETTO; FRANCESCO TODESCHINI PICCOLOMINI (PIO III)
Francesco Todeschini Piccolomini (Pio III)
di Fabio Pellegrini
E’ da poco uscito nella COLLANA PIESCA il sesto volume dedicato al nipote di Pio II; Francesco Todeschini Piccolomini, papa per soli 26 giorni. Il volume, con un saggio di Marco Montori, chiude la serie dei ritratti che Fabio Pellegrini ha composto sui fedelissimi del Papa pientino.
Il volume contiene una prefazione di Giampietro Colombini ed un intervento di Marco Montori; di seguito il testo del risvolto di copertina.
‘Quando mi chiamavano Enea nessuno mi conoscea, ora che sono Pio, tutti mi chiamano zio’. Al di là del valore simbolico di questo amabile detto popolare tramessoci nel tempo attribuito al papa di Pienza, Pio II in realtà fra tutti i nipoti ne aveva uno prediletto di nome Francesco che, a buon diritto, lo poteva chiamare ‘zio’. La guida illuminata ed esigente dello zio ‘Pio’ fu per il giovane e promettente Francesco motivo di forza d’animo e di grande orgoglio. Pio II infatti non aveva nel suo programma ‘soltanto’ la costruzione della sua città (Pienza) ma anche l’intento di condurre alla Tiara un altro papa Piccolomini, impegno che perseguì con scienza e decisione, dopo averlo individuato nella figura di Francesco. Scomparso Pio II prematuramente toccò all’Ammannati, il più fido cardinale piesco ha guidarlo nella politica ecclesiastica, come Enea Silvio Piccolomini aveva stabilito. L’Ammannati ebbe anche un altro compito assegnatogli da Pio II morente: quello di divenire il ‘padre adottivo’ non solo di Francesco, ma anche dei suoi fratelli Andrea e Giacomo, quest’ultimo un animoso capitano delle truppe pontificie. Andrea e Giacomo fecero costruire il Palazzo Piccolomini di Siena in accordo col fratello Francesco. Chi era Pio III? Si chiamava Francesco Todeschini Piccolomini, era figlio di Laudomia, sorella di Pio II, una delle ‘papesse’. Non sappiamo con certezza dove sia nato (Siena o Sarteano) rallevato a Sarteano, antico borgo a cavallo fra la Val di Chiana e la Val d’Orcia, una certa tradizione assai discussa lo vuole battezzato a Pienza nel 1439 (come si legge in una lapide nella Pieve di Corsignano) fu vescovo di Siena e cardinale a partire dal 1460 e volle restare come ‘non il più ricco ma il più degno’. Avrebbe dovuto ripulire come Eracle le ‘Stalle di Augia’ del Vaticano, porre fine ad un eccessivo nepotismo, richiamare all’ordine un clero spesso corrotto, riportare l’Urbe al suo ruolo di ‘Caput Mundi’. Questo il programma affidatogli. Divenuto papa il 22 settembre 1503 e incoronato l’8 ottobre, morì 26 giorni dopo. Rodrigo Borgia il suo alter ego, aveva regnato prima di lui, molti anni, lui pochissimo. L’ anonimo epitaffio di un ammiratore sconfortato per la sua morte recitò: ‘Vixit Alexander crudelìs multas ad annos, at Pius ad nullos. Quid iuvat esse pium? ’ (Alessandro VI il crudele visse per molti anni, Pio nessuno. A che giova essere pio?)
Il volume in formato tascabile di 128 pagine, è distribuito direttamente dall’autore.
INCONTRI NEL PAESAGGIO 1/3
TRA I LUOGHI DELL’ACQUA IN VAL D’ORCIA
Sabato 2 aprile 2022 – Ore 17.00 – PIENZA (SI) Biblioteca Comunale.
Tornano, dopo due anni di pausa forzata, gli INCONTRI NEL PAESAGGIO organizzati in Val d’Orcia dalla Fondazione Tagliolini – Centro per lo Studio del Paesaggio e del Giardino.
Nel nuovo ciclo di incontri vengono proposti tre appuntamenti tra l’aprile ed il giugno 2022, con la prima data già fissata per sabato 2 aprile presso la Biblioteca comunale di Pienza.
Con il titolo “Tra i luoghi dell’acqua in Val d’Orcia” e l’introduzione del Prof. Ugo Sani, sarà il Paleontologo Andrea Di Cencio a parlare delle origini marine della Val d’Orcia e dei ritrovamenti straordinari dei fossili riportati alla luce negli ultimi decenni. Arenarie e argille sono infatti i fondali del mare Pliocenico che caratterizzano oggi il paesaggio valdorciano, fondali che nascondono i resti di pesci, conchiglie e mammiferi marini. Dalla Balena di Montalcino al Delfino Etrusco di Lucciolabella, un viaggio scientifico e fotografico nel passato dove tutto ebbe origine.
In occasione della conferenza sarà presentata anche la seconda edizione del libro di Umberto Bindi “Pienza, i luoghi dell’acqua”, uscito nella collana di Storia Patria “Pientinitas” edita dal Conservatorio San Carlo Borromeo. Nella nuova edizione sono stati ampliati molti temi sull’acqua (tra cui dettagli mai pubblicati sulla Fonte della Pieve di Corsignano e gli interni della torre dell’Acquedotto Pubblico) ed inseriti nuovi capitoli per conoscere grotte e anfratti segnati dalla presenza dell’acqua, riscoprire le regole per la gestione idrica dei poderi, approfondire la storia dei mulini e scendere negli abissi pliocenici alla scoperta di squali e delfini fossili. I nuovi capitoli saranno illustrati dall’autore con foto e disegni del tutto inediti.
La Fondazione Tagliolini – Centro per lo Studio del Paesaggio e del Giardino nasce per volontà dei Comuni del Parco Artistico Naturale e Culturale della Val d’Orcia (Castiglione d’Orcia, Montalcino, Pienza, Radicofani e San Quirico d’Orcia) in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo e l’Unione dei Comuni Amiata Val d’Orcia. Il Comune di Montalcino è uscito nel 2016.
Contatti info@fondazionetagliolini.it – Presidente Naldi Paolo 348 8144389 – Bindi Umberto 3391828530
Scarica la locandina dell’evento -> Locandina
Maggiori informazioni sul libro PIENZA, I LUOGHI DELL’ACQUA
ICONOGRAFIA DI PIO II SU ABOUT ART
L’articolo di Roggero Roggeri uscito nel numero 10 di Canonica, “sbarca” sul prestigioso sito on line dedicato all’arte. Un bel riconoscimento per il lavoro di Roggero e per la nostra rivista che ha pubblicato per prima l’importante lavoro di studio e di inventariazione riguardante l’iconografica del Papa pientino. Ecco i links a cui possono essere lette le tre parti in cui è stato suddiviso il corposo studio.
Enea Silvio Piccolomini. Iconografia; parte II^, dal XV al XIX secolo. Ritratti idealizzati
Enea Silvio Piccolomini. Iconografia, Ritratti d’Invenzione: Parte III, fino al XVII sec.
Enea Silvio Piccolomini. Iconografia, Ritratti d’Invenzione. Parte III (dal XVII al XIX sec.)
La rivista aveva già pubblicato un altro lavoro su Pienza, redatto dalla collaboratrice di Canonica SARA MAMMANA. Riproponiamo il link all’articolo, anch’esso uscito su CANONICA successivamente alla pubblicazione su ABOUT ART.
LA RICERCA DELL’UTOPIA
Sara Mammana
LA RICERCA DELL’UTOPIA
(Canonica 11 – Pag. 59)
Sin dalle origini della propria esistenza, l’umanità ha cercato di comprendere i misteri che sono alla base della vita e quindi del mondo. L’osservazione costante del dinamismo e della ripetitività dei cicli stagionali, insieme al movimento degli astri nella volta celeste, l’alternarsi continuo tra morte e rinascita, in stretto rapporto con le varie fasi della vita dell’uomo, hanno portato l’intelligenza umana a intuire la presenza di un ritmo cosmico che permea l’intero universo in tutte le sue componenti, interessando anche l’uomo stesso che diviene quindi testimone e protagonista di un continuum armonico tra l’infinitamente piccolo e l’infinitamente grande, ovvero tra il microcosmo e il macrocosmo.
CORSIGNANO NEI DOCUMENTI DALL’VIII AL XIII SECOLO
Fabio Serafini
CORSIGNANO NEI DOCUMENTI DALL’VIII AL XIII SECOLO
(Canonica 11 – pag. 35)
Le nuove ricerche archivistiche su Pienza hanno permesso di rintracciare diversi atti solo in parte già presi in considerazione per le precedenti pubblicazioni sulla pieve di San Vito di Corsignano e sulla presenza camaldolese a Pienza, a cui aggiungere alcuni documenti non attinenti tali argomenti forse riconducibili a Pienza. Il presente contributo ha così la possibilità di integrare le precedenti pubblicazioni, con la conseguenza di poter fare meglio conoscere la storia di Pienza durante il suo periodo medievale. Per comodità di lettura, tali atti, che coprono un lasso di tempo compreso fra i secoli VII e XIV, vengono qui di seguito suddivisi per argomento.
LA LOGICA DI UN VIAGGIO
Matteo Parrini
QUALE LOGICA SEGUI PIO II NEL SUO ULTIMO VIAGGIO?
(Canonica 11 – pag. 25)
Quale fu la logica prevalente nella scelta dell’itinerario che nell’estate del 1464 condusse papa Pio II fino al porto di Ancona?
Si tratta di una domanda non banale e neppure sterile, perché dalla risposta ne possono scaturire tante informazioni e considerazioni sulle ragioni e sul pensiero che guidarono il pontefice nell’ultima sua missione e che, nonostante il fallimento materiale dell’opera, servì all’Occidente a prendere coscienza di determinate condizioni e circostanze ormai mutate, come la possibilità di indire una crociata, quale «iustum bellum, quib. necessarium, et pia arma, quibus nulla nisi in armis relinquitur spes»
FABBRICA; BORGO E CASTELLO
Umberto Bindi
FABBRICA; BORGO E CASTELLO
UNA TERRA DI CONFINE
(Canonica 11 – Pag. 5)
Con il “motu proprio” di Pietro Leopoldo del 2 giugno 1777 si pose fine all’esistenza amministrativa di un “comunello” denominato Fabbrica Piccolomini; si trattava di un nucleo abitato rurale formato da agglomerati di case sparse, situato a circa cinque chilometri ad Est del centro abitato di Pienza ed a confine con il territorio di Montepulciano, nucleo che in quell’anno perdeva la qualifica di unità amministrativa e veniva assorbito dal Comune pientino. Ma la storia di questo frammento di territorio merita un approfondimento perché, grazie alla sua posizione di passaggio (antiche direttrici lo attraversano) e di confine (per secoli senesi e fiorentini si sono contesi castelli e fortilizi, distruggendo e ricostruendo torri e muraglie per avanzare e per difendersi dalle avanzate altrui), è stato testimone di antiche civiltà e di significative vicende storiche.